Divenuta ormai un appuntamento consueto, La musica nel Risorgimento – pomeriggi musicali a Villa Mirabello, offre alla cittadinanza concerti con conferenza a tema, riproponendo l’atmosfera dei salotti culturali dell’epoca, con l’obiettivo di fare memoria della battaglia di Varese, avvenuta il 26 maggio 1859, in cui i Cacciatori delle Alpi, guidati da Giuseppe Garibaldi sconfissero gli Austriaci.
Nel Risorgimento la musica aveva uno stretto rapporto con gli eventi politici e sociali ed era mezzo di diffusione di idee patriottiche. Nei salotti letterari si condividevano passioni, amori, idee politiche e si ascoltava musica strumentale e vocale, fantasie, parafrasi e pezzi brillanti.
Gli appuntamenti saranno il 26 maggio e il 9 giugno, con inizio alle ore 17.30 e a ingresso libero
Venerdì 26 maggio, alle ore 17.30, Serena Contini, storica dell’arte, terrà una conferenza sul tema “Significati nascosti nei quadri risorgimentali”.
Seguirà un concerto del Trio pianistico di Bologna formato da Alberto Spinelli, Silvia Orlandi e Antonella Vegetti. Formazione che raramente si ascolta il trio pianistico ha una vasta letteratura, nata soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento. Sul pianoforte, strumento concertistico e domestico nello stesso tempo, si sviluppò un repertorio ben più vario di quello che oggi conosciamo.
Accanto al 4 mani i compositori scrissero per pianoforte a 6 mani e perfino a 8 mani, per più pianoforti con più pianista su ognuno raggiungendo vette di incredibile complessità e … sonorità. Il Trio pianistico di Bologna è nato per riscoprire i brani dedicati per questo ensemble: composizioni originali, temi di danza e numerose trascrizioni di opere. Una moda, quella di trascrivere le opere che attraversò il secolo con risultati pregevoli.
Cosa c’è di più difficile del ridurre diverse ore di musica, proposta da cantanti, coro e orchestra, in una fantasia di una manciata di minuti? Eppure ai compositori dell’Ottocento questo esercizio riusciva in modo mirabile, suscitando l’entusiasmo degli interpreti e degli ascoltatori. In occasione del concerto di venerdì 22 maggio il pubblico avrà la possibilità di entrare in punta di piedi in un salotto del XIX secolo.
Si parte con la suggestiva Serenata di Schubert, scritta proprio per pianoforte a 6 mani, si prosegue con alcuni pezzi dedicati a Valzer, Polonaise e Quadriglie, per arrivare all’opera.
E qui sarà interessante confrontare come Carl Czerny, padre illustre di una generazione di virtuosi pianisti e dotato compositore, abbia riletto La Sonnambula di Bellini e come Giusto Dacci, altro celeberrimo didatta, però di Parma, compositore oggi caduto nell’oblio, sia stato grande nel rileggere La Traviata in tutti i suoi colori, dai più brillanti a quelli più tragici. Non mancherà una divertente trascrizione del Galop Infernal da Orfée aux enfers, il celeberrimo can-can, di Jacques Offenbach.
Programma
F. SCHUBERT (1797-1828) Serenata
J.S. SVENDSEN (1840-1911) Fest Polonaise op.12
A. PANZINI (1822-1886) Divertimento per pianoforte a sei mani sopra motivi dell’opera I lombardi alla prima crociata di G. Verdi
J. OFFENBACH Galop Infernal da Orfée Aux Enfers Rielaborazione di Bernard Leuthereau
E. A. THUILLIER (1841-1913) – Bolero brillante
C. CZERNY (1791 -1857)
C. CZERNY Victoria Quadrille pour les Noces de S.M. La Reine Victoria, Op. 594
G. DACCI (1840-1915) Fantasia sull’opera La Traviata di G. Verdi